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Quando i byte valevano

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DragoRosso:

--- Citazione da: Riccardo Ferrari - Gennaio 22, 2024, 10:15:06 pm ---................
sono tanti per chi, come me, viene da lontano, quando i byte erano i byte e se ne apprezzava il valore.

--- Termina citazione ---
Quoto questo pensiero di @Riccardo Ferrari perchè anche io provengo da quell'epoca. Per me erano gli anni fine settanta / inizio ottanta. A scuola insegnavano Pascal, e potevamo anche esercitarci sui terminali CP/M. Insegnamento comunque teorico, certo con compilazione, ma di fatto senza nulla concludere con progetti concreti perchè sarebbe servito il mainframe della scuola, inaccessibile a noi studenti.

Poi in elettronica usavamo i computer Apple 2 (varie serie) più che altro per smontarli, hackerare il bios e vedere dal vero un progetto di "computer".
Parlo di hackerare perchè già a quel tempo ci si divertiva a modificare il BIOS per fare fare al "PC" cosa strane, soprattutto alla partenza modificando la rappresentazione del logo a video (a quel tempo non era grafica ma la composizione di caratteri).

Quando si programmavano i microprocessori, a quel tempo andavano di moda i MOS 6502, 6510 poi evoluti in Motorola 68xxx,  bisognava stare accorti con i byte, non erano infiniti e anche solo un nibble (metà di un byte, 4 bit) era importante.

I nibble, me li ricordo ancora quando si usava il BCD per la visualizzazione a display (barre led a sette segmenti).

E tutti i bit impacchettati, in un byte non c'erano informazioni associate ed uniformi bensì un insieme di zeri e uno che volevano dire ognuno qualcosa non strettamente legato a quello precedente e successivo.

I byte erano preziosi come affermi, anche quando il processore veniva usato come microcontrollore (senza le funzioni evolute tipo PC), comunque c'erano qualche decina di chilobyte, 48 KB diciamo di uso per un programma, massimo 64 KB nudo e crudo.

Noi oggi lavoriamo con sistemi che usano i pad per riempire gli spazi vuoti (allineamento): se uso un byte in realtà il sistema ne usa comunque 8 ... a quel tempo sarebbe stata follia pura anche solo pensarlo.

Ricordo vagamente però che già a quel tempo si incominciava ad intravedere qualcosa che minava la compattezza: c'erano delle penalità in termini di tempi di esecuzione (mi pare di un ciclo macchina) se il dato di una istruzione assembler era a cavallo tra un indirizzo dispari e pari, o qualcosa di simile tipo a cavallo tra banchi di memoria ... perdonatemi l'imprecisione ma di tempo ne è passato.

Bei tempi, direi avventurosi dove tutto era da esplorare e di anno in anno le tecnologie evolvevano a ritmi impressionanti (visti con i nostri occhi).

E poi il Pascal, ha in quegli anni preso vita con il popolare Turbo Pascal della Borland. Da qui nel giro di pochi anni nasceva quello che in futuro diventerà FPC (Free Pascal Compiler). E a seguire (diciamo in parallelo) nacque Delphi ... sino alla ns. storia.

Ehh ogni tanto il ricordo riaffiora andando ad attingere qualche nuovo pezzetto di storia qua e là.

Buona giornata a tutti.

xinyiman:
DragoRosso, ti devo ringraziare per questo post. Questa mattina quando mi sono svegliato mi sono sentito terribilmente vecchio, ora dopo aver letto il tuo post mi sento ancora discretamente cccccciovane. Io appartengo alla generazione di quando i mega byte valevano. Parliamo fine anni 80 primi del 90.

Comunque il fatto di non aver più limiti tecnici legati alla memoria e alla capacità di calcolo oggettivamente hanno tolto molto della magia della programmazione. Altro che le accademy di oggi dove ti insegnano a programmare in 3 mesi  ;D ;D

DragoRosso:
Figurati, è un piacere contribuire a creare ... l'illusione di essere giovani  ;D ;D ;D

bonmario:

--- Citazione da: xinyiman - Gennaio 23, 2024, 01:14:01 pm ---Altro che le accademy di oggi dove ti insegnano a programmare in 3 mesi  ;D ;D

--- Termina citazione ---

Per non parlare di quegli IDE in cui tu disegni, e quando salvi, ti genera il codice che poi compila ...

Ciao, Mario

giacomarko:
Io ricordo il primo PC sul quale ho messo le mani, PC in ufficio ovviamente, e chi poteva permettersene uno a casa  :D

era un Olivetti M24, schermo da 14'' monocromatico a fluori verdi, peso all'incirca 20 kg (tutto in metallo !), niente HD, solo due floppy disk da 5'' flessibili, non ricordo nemmeno più la capacità, solo che su di un dicsco girava MSDOS 2. qualcosa e sull'altro Lutus 123.

per chi se lo ricorda (forse era 1985 o giù di lì), a quel tempo c'era la testata Repubblica che forniva unitamente al giornale, delle minitessere con dei numeri e giornalmente c'erano delle estrazioni legate ad alcuni titoli della borsa.

Iniziai a "pasticciare" con GWBasic, creando un programmino per registrare tutti i numeri di ogni singola tessera che si possedeva in ufficio, e far calcolare al PC se c'era qualche tessera vincente, questo perchè alla fine verificarle una ad una a mano, era una bella rottura di p..lle.

Mai vinto nulla nè...  ma era "spaziale" vedere il pc che una volta inserito i numeri vincenti, si passava tessera per tessera per verificare i risultati !!  :D :D

 

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